Papua,
le etnie Korowai ed Asmat
Avventura
lungo i fiumi Brazza, Siret e Wildeman Trekking nel Korowai Corridor
e in barca ai villaggi Asmat
Usando
le vie naturali dei fiumi, attraversiamo le pianure appena sotto la
catena montuosa centrale, che sono la parte più tradizionale di
Papua. Diverse tribù, come i Korowai e Kombai, vivono uno stile di
vita semi nomade in piccoli gruppi familiari e costruiscono le case
sugli alberi. Dopo alcuni giorni con i Korowai, scendiamo a valle
fino al mar di Arafura. Da qui risaliamo le vie d’acqua fino alla
regione degli Asmat. Questa zona paludosa. che si estende
nell'entroterra della costa meridionale di Papua, è famosa per il
suo passato bellicoso e oggi per la sua arte primitiva di assoluto
valore.
Il
viaggio
– Durante i trekking nella foresta siamo accompagnati da guide e
portatori, che preparano i pasti e le tende per il campeggio. E’
consigliata la zanzariera e il sacco lenzuolo. Durante le visite nei
villaggi non vi sono servizi igienici. Sono compresi tutti i pasti
(semplici e a base di riso e verdure) oltre ad acqua in bottiglia, tè
e caffè.
Giorno
1: Volo interno Jakarta – Jayapura (Papua)
Il
volo per Jayapura parte in serata e arriva molto presto il mattino
seguente. Cena in aeroporto.
Giorno
2:
volo
Jayapura - Dekai
Dopo
colazione volo interno per Dekai (50min), pranzo in ristorantino
locale e pomeriggio libero. Pernottamento nella locale guesthouse.
Giorno
3: sul fiume Brazza fino a Patipi Dibawa
Al
mattino visita del mercato locale per gli acquisti necessari alla
spedizione. Dopo il pranzo, trasferimento in auto al porto fluviale
sul fiume Brazza (1 ora). Imbarco sulla longboat e navigazione
scendendo la corrente per circa 2 ore fino a raggiungere il villaggio
di Patipi
Dibawa.
Qui si prepara il primo campeggio vicino al fiume. Il fiume e la
foresta che ci circonda ci preparano a ciò’ che ci attenderà’ i
prossimi giorni: un’immersione totale nella natura. Cena e
pernottamento in tenda.
Giorno
4: Discesa del Brazza e risalita del Siret. I Korowai di Mabul.
Al
mattino si fa colazione presto, quindi si continua la discesa del
fiume con la longboat, attraverso uno splendido paesaggio di foresta
vergine. Durante il percorso si potranno avvistare buceri e altri
uccelli oltre alle volpi volanti. Si raggiunge la bocca del fiume
Siret
dove si sosta per il pranzo, quindi si risale il Siret fino al
villaggio di Mabul.
Nella risalita il fiume cambia faccia, la corrente diventa più’
forte e appaiono banchi di sabbia, grandi alberi caduti bloccano in
parte il passaggio e si incrociano sempre meno barche locali. Il
viaggio in barca dura circa 8 ore.
Mabul
e’ un piccolo centro, abitato dalle popolazioni Korowai,
incentivate dal governo a lasciare il loro stile di vita di vita
tradizionale di cacciatori-raccoglitori. Mabul sarà’ il punto di
partenza per il trekking nel cosiddetto Korowai
Corridor.
Prima dell’imbrunire si piantano le tende, possibilmente in qualche
capanna abbandonata e si ingaggiano i portatori per il giorno
successivo. Pranzo al sacco, cena e pernottamento in tenda.
I
Korowai ( ne sono rimasti ca. 3000) sono cacciatori-raccoglitori e
orticoltori che praticano un’agricoltura itinerante. Hanno
eccellenti capacità di caccia e pesca. I Korowai hanno alcune
attività specifiche per genere, come la preparazione del sago e lo
svolgimento di cerimonie religiose in cui sono coinvolti solo gli
adulti maschi. Possiedono tradizioni culturali e religiose
profondamente radicate e legate alla terra e agli animali della
giungla. Il loro credere ad un mondo di demoni, possessione e morte è
legato alla tradizione del cannibalismo, in cui i corpi degli
accusati di essere streghe o stregoni vengono uccisi e mangiati dalle
famiglie che hanno sofferto della magia nera. I Korowai credono
esista una stretta relazione tra le malattie e le infezioni contratte
nella giungla, che uccidono la maggior parte dei Korowai entro la
mezza età, e le azioni malvagie di questi stregoni possedute dai
demoni, chiamati Khakhua. Gli abitanti dei villaggi in punto di morte
sussurrano il nome del loro killer "spirituale" alla loro
famiglia, che è quindi obbligata a uccidere il khakhua, anche se
quello nominato è un membro della famiglia o un amico.
Giorno
5: inizio del trekking nella giungla. Manopteropo
Dopo
al colazione si parte con guide e portatori per il trekking di 5 ore
fino a Manopteropo,
un villaggio con diverse case costruite sugli alberi. I Korowai, nei
loro abiti tradizionali, ci daranno il benvenuto. Campeggio vicino
alle tree
house.
Pranzo al sacco, cena e pernottamento in tenda.
Questa
architettura elevata protegge le famiglie dalle zanzare, dai vicini
fastidiosi e dagli spiriti maligni. Le case sugli alberi sono
costruite in radure con grandi alberi di banyan o wanbom, selezionati
come palo principale. Pali più piccoli vengono quindi aggiunti agli
angoli della casa come ulteriore supporto. La maggior parte sono sono
alte tra 8-12 m e raggiungibili tramite un singolo tronco dentellato
che funge da scala. Il pavimento viene costruito per primo, cui
vengono aggiunti i muri e un tetto fatto di rami di palma di Sago,
legati insieme con rafia. La pavimentazione deve essere abbastanza
forte da sostenere fino a una dozzina di persone.
Giorno
6: giornata intera con i Korowai
Oggi
seguiamo i Korowai alla ricerca del sago, l’alimento principale di
queste popolazioni nomadi. Gli uomini estraggono, con le loro asce,
il sago dal tronco di grandi palme, che le donne poi lavoreranno in
vasche costruite solo con foglie, rami e rattan. Grande giornata per
i fotografi con scatti indimenticabili. Nel pomeriggio si rientra al
campo, dove il cuoco si ingegna usando gli ingredienti disponibili:
papaya, banane, larve del sago e verdure. Pranzo al sacco, cena e
pernottamento in tenda.
Giorno
7: Discesa del Siret fino a Mabul
Rientro
a Mabul
(5 ore). Dopo pranzo visita del villaggio e degli artigiani che
producono coltelli e sculture. Pranzo al sacco, cena e pernottamento
in tenda.
Giorno
8:
discesa
del Siret e risalita del Wildeman. I Citak di Wowi
Al
mattino si ridiscende il fiume Siret, si supera (dopo 2 ore) la
confluenza del fiume Brazza e si prosegue verso valle fino al
villaggio di Binam/Suator,
dove si fa rifornimento di carburante e si pranza. Nel pomeriggio si
raggiunge Wowi,
un villaggio della etnia Citak,
situato sulla bocca del piccolo fiume Wildeman,
tributario del poderoso Pulau,
dove si prepara
il campo per la notte. Prima di sera si fa un giro per il villaggio.
Pranzo al sacco, cena e pernottamento in tenda.
Il
bacino del Brazza è noto per gli insediamenti della tribù Asmat, in
particolare la tribù Brazza, una delle sotto-tribù Asmat. Gli Asmat
vivono nel Papua meridionale, su una dolce pianura alluvionale che si
estende dalle montagne Maoke a nord, fino al mare di Arafura, a
sud-ovest. Durante l'alta marea, il mare può inondare fino a 2 km
entroterra lungo la costa. Più all'interno il terreno è più alto e
coperto da una fitta giungla. Esiste una vasta rete di fiumi ampi e
profondi (Aswets, Bets, Pomats, Undir, Sirets e Brazza) che
attraversano il territorio degli Asmat e confluiscono tutti nel Mare
di Arafuru. Poiché non ci sono strade nella regione, la gente usa
stabilire lungo i fiumi i propri insediamenti e, viaggiando in canoa,
li usa come uniche vie di comunicazione e trasporto. Periodicamente
inondata dalle piene, questa area è tipicamente paludosa e quindi
inidonea alle coltivazioni agricole, il che sta alla base
dell'isolamento del popolo Asmat. Tuttavia, caccia (cinghiali,
cassowary, cuscus, uccelli e pesci e gamberi di fiume) e raccolta
del sago da alberi che crescono ovunque selvatici e abbondanti,
consentono un’alimentazione di sussistenza.
Gli
Asmat si distinguono in diversi gruppi sub-etnici, tra cui: Unisirau,
Bismam, Simai, Emari-Ducur, Betch-Mbup, Kaimo, Safan, Brazza e
Joerat. I confini degli Asmat con altre tribù dell’interno, come
Kombai, Korowai, Citak Mitak e altri, sono delimitati dal fiume
Brazza e dalle pendici della catena montuosa centrale.
Giorno
9: Tra gli Asmat: Kaimo
Intera
giornata di navigazione, per raggiungere il villaggio di Kaimo,
primo delle etnie Asmat. Si piantano le tende in una tipica casa
degli uomini (jeu):
alla luce del focolare centrale le figure degli antenati scolpite nei
totem assumono forme spettrali. Pranzo al sacco, cena e pernottamento
in tenda.
In
origine gli insediamenti erano organizzati intorno allo yew (unità
di parentela sociale centrata attorno alle case degli uomini) e
spesso costruite sulle rive di un'ansa del fiume o all'imboccatura di
un affluente, dove si fondeva con fiumi più grandi. In precedenza,
intere famiglie tribali vivevano insieme in case comuni lunghe fino a
30 m, chiamate yeus, in uso ancora oggi, ma solo agli uomini e per
rituali con uomini non sposati. Nelle regioni più all'interno, gli
Asmat vivono ancora in longhouse. Quelle utilizzate oggi e che
misurano 10-20 m ospitano fino a 16 unità familiari, ognuna con il
proprio focolare. Gli Asmat tradizionalmente trascorrono gran parte
della loro giornata a raccogliere cibo tanto che rimane loro poco
tempo per costruire case.
Giorno
10:
Tra
gli Asmat: Amboreb e Warse
Si
prosegue in barca per Amboreb,
un grande villaggio Asmat, con tre case degli uomini, e famoso per le
sculture di grande qualità. Gli scultori porteranno tutta la loro
produzione alla casa degli uomini, aprendo un provvisorio bazar.
Sara’ possibile trovare pezzi unici, che non si incontrano nei
negozi delle città. Dopo il pranzo si prosegue per Warse
(4 ore). All’arrivo si piantano le tende in una delle 3 grandi case
degli uomini. Ci sarà’ il tempo per un tour del villaggio. Pranzo
al sacco, cena e pernottamento in tenda.
Secondo
il mito sull'origine degli Asmat, Fumeripits fu il primo essere
sulla terra, e creò anche la prima casa cerimoniale maschile, o jeu
(una sorta di club per soli uomini dove si organizzano cerimonie,
raccontando storie, pianificando spedizioni di caccia e pesca, e
scolpendo le incredibili opere d'arte per le quali sono conosciute in
tutto il mondo). Fumeripits avrebbe trascorso le sue giornate
ballando lungo la spiaggia, ma dopo un po si stancò di stare da
solo. Decise di tagliare degli alberi e di scolpirne i tronchi in
figure umane per collocarli nel jeu. Tuttavia, poiché le sculture
erano inanimate, Fumeripits era ancora infelice. Decise quindi di
costruire un tamburo da un altro tronco, del quale scavò il centro e
rivestì le estremità con un pezzo di pelle di lucertola. Quando
iniziò a suonare il tamburo, le statue presero miracolosamente vita,
i loro gomiti si staccarono dalle ginocchia e iniziarono a ballare.
Giorno
11:
Tra
gli Asmat: Agats
Al
mattino si naviga in uno stretto canale tra le mangrovie, fino a
raggiungere, verso le 10 la cittadina di Agats,
capitale delle popolazioni Asmat. Pernottamento al Anggrek Hotel,
costruito come tutte le altre case, sulle palafitte. Nel pomeriggio
si visita il villaggio, dove non ci sono auto, e il museo che
conserva splendidi esempi delle sculture in legno per cui gli Asmat
sono famosi. Pernottamento in hotel.
Passerelle
rialzate formano una rete di camminamenti sopra il terreno fangoso.
Le passerelle collegano i punti di riferimento del villaggio: chiese,
moschee, scuole, ufficio postale, stazione di polizia e diversi
uffici governativi e alcuni negozi che vendono beni di prima
necessità. Con l'alta marea, piccole canoe e piroghe a motore si
intrecciano attraverso una fitta rete di canali.
Giorno
12: volo Agats – Timika
al
mattino trasferimento in barca al piccolo aeroporto di Ewer, per il
volo di 1 ora fino a Timika. Giornata di relax. Pernottamento in
hotel.
Giorno
13: volo interno e intercontinentale
al
mattino trasferimento in aeroporto per la successiva destinazione