Tutto giungla sumatrana (1)
Il Parco Nazionale Gunung Leuser .
Relax mare a Pulau Weh.



     Il parco nazionale di Gunung Leuser è un'area naturale protetta di 7927 km² situata nella parte settentrionale di Sumatra, lungo i confini tra le province di Sumatra Settentrionale e Aceh. Si estende dal mare alle montagne comprendendo paludi, vari tipi di foreste pluviali e dodici importanti fiumi. Nel parco si trovano quasi la metà delle novemila specie vegetali conosciute nell'area indo-malese occidentale, almeno 325 specie di uccelli e 130 specie di mammiferi. Abbastanza grande per dare sostentamento ad alcuni grossi mammiferi ormai in via di estinzione in altri Paesi, tra cui l'elefante e il rinoceronte di Sumatra, il parco ospita anche molti primati: oranghi, siamang, gibboni, presbiti di Thomas, macachi dalla coda di porco e dalla coda lunga e il notturno lori gracile.
     La meta turistica più famosa del parco è il centro di riabilitazione degli oranghi appena fuori Bukit Lawang, dove si possono vedere esemplari allo stato quasi selvatico avvicinarsi con abili movenze alle mangiatoie.
Tra gli uccelli più facili da riconoscere vi sono il beccolargo verde minore, tozzo e dalla coda corta, il rondone arboricolo dai mustacchi e il garrulo arboricolo dai mustacchi, con il suo inconfondibile richiamo.
     Nella parte nord-occidentale del parco si trova la seconda montagna più alta di Sumatra, il Gunung Leuser, raggiungibile da Keudah. Il fiume Alas scorre nel cuore del parco, da nord-est a sud-ovest, affiancato lungo il suo corso da strade e villaggi.
     Le opere di disboscamento e l'agricoltura praticata in valle hanno distrutto le tradizionali vie migratorie degli elefanti, causando un frazionamento dei branchi. Per arginare questa tendenza e per fornire cibo e rifugio agli elefanti, sulle nude zone collinari sono stati avviati interventi di rimboschimento. Tra gli alberi della giungla si scorgono facilmente i siamang, dal fitto pelame e i lunghi arti, in gruppi familiari o intenti a intonare in coro un grido territoriale. Lampi di colore tra i rami fanno pensare ai gurial o ai martin pescatori, mentre lo aquilastore di Blyth (Nisaetus alboniger) esegue rotazioni in alto nel cielo. Lungo il fiume si distinguono fino a sei specie di buceri, dal piumaggio bianco e nero in netto contrasto col verde scuro della foresta.
     Uno degli abitanti più rari del parco, benché più diffuso qui che non altrove, è il rinoceronte di Sumatra, di cui sono rimaste soltanto poche centinaia di individui. Dotato di un doppio corno, è il più piccolo rinoceronte delle cinque specie conosciute. Vive solo nel fitto della foresta tropicale e può percorrere fino a quindici chilometri al giorno. Come le altre specie, è spesso preda dei bracconieri, che lo cacciano per le preziose corna. Molti rinoceronti vivono nel cuore del parco, dove è vietato l'accesso ai turisti.



1° giorno: arrivo a Medan. In minibus a Bukit Lawang
     L’accompagnatore accoglie il gruppo all’aeroporto Internazionale di Medan, la capitale di Sumatra occidentale. Dall’aeroporto, con un minibus AC riservato, ci spostiamo verso il villaggio di Bukit Lawang (90 km, 4 ore). La strada si snoda nella pianura a nord di Medan, intensamente coltivata. Pranzo per strada. Serata libera. (L, D) Pernottamento in Guesthouse.
     Bukit Lawang è il luogo ideale per un primo approccio alla foresta vergine. Giungla, il grosso torrente Bohorok, il Centro Recupero degli Orang Hutan sono le attrazioni più interessanti. BL è un centro molto visitato dai turisti da tutto il mondo e si snoda attorno al torrente, con alcuni esempi di eco-turismo,unico modo per suscitare una coscienza di conservazione della foresta, per fermare il disboscamento illegale, migliorare il livello di vita e sviluppare coesione e appartenenza tra gli abitanti del luogo. L’area si estende sul confine sudest del Parco nazionale di Gunung Leuser, uno dei più importanti serbatoi di biodiversità di tutta l’Asia.
2° - giorno: P.N. Gunung Leuser, escursione nella giungla
     Giornate interamente dedicate a visitare l’area del Parco. Con partenza alle 08 percorriamo sentieri diversi ogni giorno (6 ore, facile, con soste). Passiamo il torrente su una piroga, visitiamo la nursery di orangutan. Poiché questi sentieri sono spesso visitati, la fauna selvatica è abituata e si hanno buone possibilità di avvistare animali selvatici (oranghi, macachi a coda lunga, scimmie di thomas, varani, il pavone gigante di Argus e forse strani insetti) e ascoltare i versi di gibboni, siamang, cicale. Ci fermiamo a metà mattinata per uno spuntino e verso le 12 per un semplice pranzo al sacco e sosta di mezzora.
Il 3° giorno, verso sera, ci accampiamo nella foresta. L’alloggio è una semplice struttura di bambù coperta da un telone e il pasto serale e la colazione verranno cucinati su un falò all’aperto. Il rientro, per chi vuole, è lungo le facili rapide del torrente Bohorok, con il tubing: rinfrescante ed esilarante. Ci accompagna un esperto rafting skipper e la normale dotazione di sicurezza (giubbotti galleggianti e caschi a richiesta). Rientro in hotel. Serata libera. (B, L, D) Pernottamento in Guesthouse.
     “Entriamo nella foresta,ed è subito magnifica. Il caldo umido ci avvolge immediatamente nel suo abbraccio e non ci abbandonerà che durante l’attraversamento di piccole radure odi colline ventilate. Sentiero e foglie attorno a noi gocciolano e brillano di umidità lasciata dalla lunga pioggia notturna. Il canto di grilli, cicale ed uccelli è tanto ricco ed assordante che pare essere un coro festoso d’accoglienza. Gli alberi sono immensi, massicci banyan e diritti ditterocarpi dalle radici membranose. I giganti della foresta sono ovunque e s’affollano maestosi e rassicuranti. Dopo un corto saliscendi avvistiamo i primi oranghi,madre e figlio... D’improvviso sentiamo un suono quasi sovrannaturale di ali che innalzano uccelli lontani. Sono buceri, piume nere e grande becco giallo ricurvo sovrastato da un trofeo oblungo. Prima tre, poi sei, otto uccelli ci sorvolano stizziti dalla nostra presenza, lanciati dalle chiome dei fichi immensi, carichi di frutti. Cercheremo sempre il loro gracchiare profondo, insieme richiamo e avvertimento. Sono i veri guardiani di questo paradiso verde. Ogni volta che avrò la fortuna di scrutare queste cime frondose, sarà con l’ansia di udire questo frusciare d’ali, di cogliere il balenio giallo del loro becco arcuato, emblema di una natura esuberante.”


5° giorno: Da Bukit Lawang a Berastagi
     Da Bukit Lawang, con un minibus AC, ci dirigiamo verso il villaggio di Ketembe. A metà strada facciamo una sosta a Berastagi (130 km, 4 ore), per visitare alcune case tradizionali dell’etnia Karo. La strada lentamente si inerpica fino al fertile altopiano dei Karo. Questa regione, dominata dai due vulcani Sibayak e Sinabung (in eruzione), è fertilissima e estesamente coltivata, tanto da rifornire di ortaggi la grande metropoli di Medan. Visita al mercato della frutta e ai villaggi Karo di Lingga e Dokan. (B, L, D). Pernottamento in hotel.
     La maggior parte dei Batak Karo ha adottato l'Islam o il Cristianesimo, ma molti, in particolare tra i membri più anziani della etnia, praticano in parallelo le loro credenze animiste tradizionali e conservano la struttura tribale basata sul clan. I grandi gruppi familiari, chiamati margas, formano cinque clan principali che a loro volta sono divisi in diversi sottoclan. La legge tradizionale, chiamata adat, è ancora ampiamente seguita e impone comportamenti individuali e sociali, obblighi nei confronti del clan e interazioni con altri clan. Ad esempio, il matrimonio all'interno di un clan è severamente vietato. I Batak sono noti per le loro tipiche case comuni tradizionali; grandi edifici su palafitte con alti tetti a forte pendenza costruiti in legno e bambù tenuti insieme con fibra della palma ijuk, che è anche usata per il tetto. Nonostante siano costruite con materiali interamente naturali e senza chiodi, alcune case sono occupate da 200-300 anni, preservate dal fumo e dal calore dei focolari interni che mantengono legno e tetto asciutti. I tetti sono solitamente ornati da una testa di toro scolpita, un simbolo di forza.


6° giorno: Minibus da Brastagi a Ketembe
     Arriviamo a Ketembe per pranzo (175km, 5 ore). Pomeriggio libero con facili passeggiate lungo il torrente Alas, al margine della foresta. (B, L, D) Pernottamento in Guesthouse.
     Ci sono pochi posti al mondo in cui è ancora possibile osservare veri e propri orangutan selvatici nel loro ambiente naturale. Uno di questi è il Gunung Leuser, nelle aree raggiungibili da Ketembe, attorno al torrente Alas. Ketambe è il punto di partenza perfetto per fare escursioni nella giungla. Gli abitanti di Ketambe sono gli Alas. La loro lingua madre è Alas ma la maggior parte delle persone parla indonesiano. In quest’area, lungo le rive del fiume Alas, vivono circa 87.000 persone. Sono seguaci dell'Islam, ma cercano ancora nel quotidiano l'assistenza di sciamani e guaritori. Gli scamani eseguono cerimonie per favorire il raccolto e usano pozioni magiche a base di erbe come potenti talismani.


7° - 9° giorno: P.N. Gunung Leuser, escursioni nella foresta
     Tre giorni interi nella foresta percorrendo sentieri tracciati e campeggiando in luoghi predisposti, per farsi un'idea della foresta pluviale e dei suoi abitanti. Questo tour copre l'area tra Ketambe, la principale area degli oranghi (labirinto di sentieri), le aree di campeggio C1 e C2 e le sorgenti termali. C'è abbastanza tempo per cercare e seguire gli oranghi e osservare altri animali. Dopo un pranzo al C1 il primo giorno ci si rilassa nel fiume. Nel pomeriggio si ripercorre al labirinto di sentieri per avvistare altri animali. Il 2 ° giorno si attraversa il fiume per proseguire fino alle sorgenti termali. A volte il livello dell'acqua del fiume è troppo alto e non è possibile attraversare. In questo caso si percorre un sentiero più lungo e più difficile in direzione del campeggio C2. Il pernottamento per la seconda notte è previsto vicino alle sorgenti termali, dove si può fare un bagno rigenerante. Il 3 ° giorno si rientra alla guesthouse passando per sentieri nuovi per aumentare le chance di avvistare animali nel folto della forestai. (B, L, D) Pernottamento in capanna con tetto in plastica e, l’ultima notte, in guesthouse.


10° giorno: Volo Ketembe – Banda Aceh, transfer a Pulau Weh
     In minibus raggiungiamo il piccolo aeroporto di Kutacane dove ci imbarchiamo sul piccolo Cessna per Banda Aceh e, in coincidenza, il volo per Medan, dove sbarcheremo nel primo pomeriggio. Transfer fino a Pulau Weh. (B, L, D) Pernottamento in Resort.


11°-12° giorno: Pulau Weh, giorni di mare
     Due giornate intere di relax al mare, snorkeling nelle ricche scogliere coralline attorno alla spiaggia di Iboih, diving e escursioni in barca.

13° giorno
     Transfer da Pulau Weh all’aeroporto di Banda Aceh. Volo interno per Medan e coincidenza con il volo Intercontinentale.