La
Sumatra di Elio Modigliani: tra i Batak indipendenti Karo
e Toba, escursione
al lago Toba.
A
Nias camminata tra i villaggi megalitici.
Viaggiatore
ed etnologo, Elio Modigliani (1860 - 1932) si dedicò a studi
naturalistici. Viaggiò nell'arcipelago malese (1886-88), visitando
soprattutto la parte meridionale dell'isola di Nias, a Ovest di
Sumatra. Si recò poi a Sumatra e nel 1890 penetrò nell'interno fino
al lago Toba e alla regione dei Batak, feroce ed orgogliosa tribù
degli altipiani. Esplorò in seguito le isole di Mentawai ed Engano.
Ci
ha lasciato una ricca collezione etnologica a dettagliati resoconti
dei suoi viaggi nei volumi Un viaggio a Nias (1889), Fra i
batacchi indipendenti (1892) e L'isola delle donne, viaggio ad
Engano (1894).
Ripercorriamo
gli itinerari di Modigliani visitando i villaggi Batak degli
altopiani, a Berastagi, attorno ed all'interno del lago Toba. Poi ci
spostiamo sull'isola di Nias, dove visitiamo alcuni villaggi
dell’interno in un breve trekking a piedi, a testimoniare le
architetture e i resti della locale cultura megalitica.
1°
giorno: Partenza dall’Italia e scalo intermedio
2°
giorno: Medan
L’accompagnatore
accoglie il gruppo all’aeroporto Internazionale di Medan,la
capitale di Sumatra occidentale.
Transfer da aeroporto a hotel con
minibus AC e briefing
con spiegazione dettagliata dell’itinerario previsto. Serata
libera. Cena in ristorante locale.
Pernottamento in hotel.
3°
giorno: Da Medan a Berastagi.
Da
Medan, con un minibus AC, ci spostiamo verso il villaggio di
Berastagi
(90 km, 3 ore). La strada lentamente si
inerpica fino al fertile altopiano dei Karo. Questa regione, dominata
dai due vulcani Sibayak e
Sinabung (in
eruzione), è fertilissima e
estesamente coltivata, tanto da rifornire di ortaggi la grande
metropoli di Medan. Visita del mercato della frutta e
del museo Museum Pusaka Karo, e
dei villaggi Karo di Lingga
e Dokan.
(B,
L, D). Pernottamento in hotel.
La
maggior parte dei Batak Karo ha adottato l'Islam o il Cristianesimo,
ma molti, in particolare tra i membri più anziani della etnia,
praticano in parallelo
le loro
credenze animiste tradizionali e
conservano la struttura tribale basata
sul clan. I grandi gruppi familiari, chiamati margas,
formano cinque clan principali che a loro volta sono divisi in
diversi sottoclan. La legge tradizionale, chiamata adat, è ancora
ampiamente seguita e impone comportamenti individuali e sociali,
obblighi nei confronti del clan e interazioni con altri clan. Ad
esempio, il matrimonio all'interno di un clan è severamente vietato.
I Batak sono noti per le loro tipiche case comuni tradizionali;
grandi edifici su palafitte con alti tetti a forte pendenza costruiti
in legno e bambù tenuti insieme con fibra della
palma ijuk, che è anche usata
per il tetto.
Nonostante siano costruite con materiali interamente naturali e
senza chiodi, alcune case sono occupate da
200-300 anni, preservate dal fumo e dal calore dei
focolari interni
che mantengono legno
e tetto asciutti. I tetti sono solitamente ornati da una testa di
toro scolpita, un
simbolo di forza.
4°giorno:
in Minibus da Berastagi a
Prapat (lago Toba). Ferry fino a Tuktuk (Samosir).
In
minibus ci dirigiamo verso sud verso
il lago Toba (200
km, 6 ore)
Lungo la strada visitiamo il
palazzo del sultano Pematang Purba e
la cascata Sipiso-Piso.
Dopo pranzo prendiamo il ferry da Prapat
a Tuktuk, sulla pen(isola) di Samosir. Check
in in hotel
e pomeriggio
libero sul lago. (B,
L, D) pernottamento in
hotel.
Attraversiamo
prima le fertili pianure di Sumatra orientale, grandi distese di
cocchi, alberi della gomma e palme da olio. Dopo Pematang Siantar,
dove ci fermeremo per una breve visita al palazzo di Bataker, saliamo
i contrafforti dell’enorme caldera che ospita il lago Toba.
Arriviamo alla cittadina costiera di Prapat, da dove si prende il
ferry per la penisola di Samosir, che occupa a gran parte del lago.
Pernottiamo in hotel sul lago nel villaggio di Tuktuk. Elio
Modigliani visse tra i Batak Toba dall’ottobre 1890 al febbraio
1891 e raccolse testimonianza preziose sulla loro società, religione
e forme d’arte, oltre ad una estesa collezione di oggetti. Fin dal
viaggio di William Marsden del 1783, in cui egli scoprì un regno di
cannibali all’interno di Sumatra che possedeva una cultura
estremamente sviluppata ed un sistema di scrittura, i Batak sono
rimasti un soggetto affascinante per i viaggiatori del XIX
e XX secolo.
5°giorno:
Tour di Samosir:Tomok e Ambarita
Il
Lago Toba è uno dei luoghi più spettacolari di Sumatra–una
straordinaria
caldera
vulcanica
collocato al centro di Sumatra settentrionale, 176km da Medan. Il
lago è enorme (il più grande in Asia del Sudest), e molto profondo.
Occupa una conca
con i resti di un vulcano gigante che è esploso 100,000 anni fa,
dopo una catastrofica eruzione che ha
alterato il clima mondiale e, si pensa, l’evoluzione di molte
specie, tra cui la nostra. Il lago è
circondato da ripide montagne, creste e spiagge sabbiose, con alle
spalle boschi di conifere.
Giriamo in
minibus e a piedi tra villaggi, calette e
tombe megalitiche. Visitiamo le tombe megalitiche riccamente scolpite
del raja Sidabutar a
Tomok.
Ci
sono molti complessi megalitici nelle vicinanze del villaggio di
Ambarita,
dei quali il più importante è vicino alla banchina del villaggio di
Siallagan.
Il primo gruppo di sedili di pietra, o Huta
Siallagan, sistemato sotto un
albero di hariam,
ha 300 anni e fu usato per i consigli di villaggio, dove venivano
giudicate le dispute e stabilite le punizioni. Il capo sedeva nel
trono, gli altri anziani del villaggio stavano nelle sedie
circostanti. Una figura di pietra occupa misteriosamente uno dei
posti. Di fronte al complesso c’è una fila di case Batak
molto ben preservate. Al pomeriggio
ci aspetta una rinfrescante nuotata nel lago, la serata in hotel. (B,
L, D) pernottamento in
hotel.
“...
Portano sempre con se il tabacco in scatolette di legno, d' osso o di
crine, ed il pallotignan, piccolo astuccio di pelle di cavallo o di
cervo che protegge dall'umidità il lulup, esca che trovano alla base
delle foglie di palma e che insieme alla pietra focaia permette loro
di fare il fuoco quando occorra. Quando il sirih è stato distribuito
amicizia è fatta, tutti allora parlano ad un tempo, tutti
v'interrogano, tutti rispondono a ciò che domandate e con molto
stento riescite a farvi intendere...”
6°
giorno: Tour di Samosir: Simanindo e Pengururan
Simanindo
è un piccolo villaggio Batak sulla
parte settentrionale del Lago Toba. Qui si può ammirare la casa
restaurata del raja Simalungun,
morto nel 1946, trasformata in un museo etnografico, con reperti
Batak, olandesi e cinesi. Di fronte al museo c’è una fila di tombe
antiche Batak, tra cui alcune dei raja di Simanindo convertiti al
cristianesimo, da cui i motivi ornamentali cristiani sulle pareti
delle loro tombe. Vicino alla casa del re di Simanindo c’è una
replica di un villaggio fortificato Batak. Qui si tengono
quotidianamente spettacoli con musiche e balli tradizionali. Una di
queste rappresentazioni, in stile puramente Batak,è il sigalegale,
il pupazzo che balla. Una volta parte integrante di cerimonie
funebri,ora più spesso presente durante i matrimoni, il
burattino, intagliato nel legno di un albero di banyan,
è a somiglianza di un giovane Batak a grandezza naturale. È vestito
nel costume tradizionale col turbante rosso, la camicia sciolta e il
sarong blu. Un ulos rosso
(un pezzo di stoffa rettangolare usato
tradizionalmente per avvolgere i neonati o circondare la sposa e lo
sposo per benedirli con auguri di fertilità, unità e armonia) è
drappeggiato sulle sue spalle.
Ci
spostiamo poi fino a Pengururan,
dall’altra parte di Samosir.
Ci fermiamo ad ammirare le belle case di Simarmata,
tra le più riccamente decorate e meglio conservate,
a
parte i tetti di lamiera. Al
pomeriggio ci aspetta la solita
rinfrescante nuotata nel lago, la serata in hotel.(B,
L, D) pernottamento in
hotel.
I
batak Toba, un tempo fieri guerrieri e cannibali, sono rimasti
isolati per secoli ed ogni tentativo di contatto si
risolveva con la morte o la
schiavitù del viaggiatore. Ora sono parte della nuova Indonesia, una
delle etnie più potenti; convertiti in gran parte al cristianesimo,
conservano riti animistici e costumi antichi.
“...Salendo
su per la scaletta si giunge ad un pavimento di legno, nel mezzo o
nel fondo del quale è il focolare, di solito una larga pietra
ricoperta di cenere, sulla quale posano pietre minori che serviranno
ad appoggiarvi i grossi pentoli di terra cotta, nei quali si cucina
il riso. Non vi sono pareti laterali. Qua si ospitano i forestieri
che giungono da altri villaggi per poterli meglio sorvegliare, e la
speciale costruzione e posizione di questa casa nel villaggio
permette di poterli spiare di continuo,...”
7°
giorno: Da Tuktuk a Prapat -
Medan – Gunung Sitoli – Teluk Dalam (Nias)
Di
prima mattina torniamo in minibus a Medan (170km, 4 ore),
direttamente in aeroporto, dove ci imbarchiamo in un volo
interno per Gunung Sitoli, sull’isola di
Nias. Dall’aeroporto trasferimento verso
sud con minibus fino a Teluk Dalam (100
km, ca.3 ore).
Pranzo per strada. (B,
L, D)
pernottamento in
hotel.
I
villaggi di Nias furono legati insieme lungo le linee del clan in
federazioni chiamate öri's. Le unità tradizionali (öri) non sono
le stesse delle unità amministrative di oggi, ma alcune assomigliano
molto ai vecchi confini. Nella punta meridionale del Nias meridionale
c'erano tre grandi e potenti öri con discendenti degli antenati
Mölö, Lalu e Zinö. Erano conosciuti come Maniamölö, Onolalu e
Mazinö. Qui si trovano oggi i villaggi più tradizionali e i siti
meglio conservati.
8°
giorno: Escursione ai megaliti di Gomo
In
minibus ci spostiamo fino a Lahusa per esplorare gli antichi Megaliti
di Lahusa
Satu,
Tetegewo,
Tuhegeowe
e Tundru
Baho.
Pranzo per strada. Nel pomeriggio rientro in hotel e relax in
spiaggia. (B,
L, D)
pernottamento in
hotel.
A
Nias la lunga storia di questa isola la raccontano tradizioni,
cerimonie, costumi e una arte tribale che rappresenta divinità,
esseri sovrannaturali, spiriti e la storia di questa popolazione
dalle origini ancora incerte, raffigurando l’ arrivo dei primi
stranieri indiani, arabi e infine europei che incrociavano le rotte
delle Spezie e le vie dell’ Indonesia, giungendo a Sumatra per
continuare nella vicina Giava.
L’
antica cultura megalitica ha resistito fieramente nei secoli ad ogni
tentativo di sottomissione, compresa quella coloniale olandese che
riuscì a sopraffare i bellicosi guerrieri niassesi con una vera e
propria campagna militare. Modigliani s’ avventurò con pochi mezzi
e accompagnato da indigeni locali, confortato dal suo spirito tra l’
esploratore, studioso e avventuriero dotato di coraggio e
intraprendenza. A Nias si dedicò a rilevamenti topografici,
ambientali, naturalistici e geografici che gli permisero di
realizzare la prima carta dell’ isola, studiandone le particolari
caratteristiche geologiche e sismiche. Non tralasciò l’ interesse
etnografico e raccolse
un’
ampia documentazione sulla popolazione di Nias con reperti, materiale
di ogni tipo, disegni, foto e note su vita e costumi delle tribù i
cui villaggi dalle grandi case di pietra si ergono tra i suggestivi
rilievi coperti di jungla dell’ interno.
9°
giorno:
Trekking
tra I villaggi Nias
In
minibus ci spostiamo fino a
Orahili
da dove inizia l’escursione a piedi. Raggiungiamo I villaggi di
Bawomataluo,
Ono
Hondro,
Hili'amaetaniha,
Hilinawalo
e Hilisimaetano.
Un’ulteriore
breve camminata di 20 min ci porta alla strada principale e al
minibus in attesa. Pranzo al sacco. (B,
L, D)
pernottamento in
hotel.
Bawömataluo
è il villaggio tradizionale più grande e meglio conservato
dell'isola di Nias con oltre 140 case tradizionali. A volte viene
indicato come il King’s Village. Piuttosto che un re, c'era un
potente capo tribale che governava l'area circostante. La
gente del
posto a
richiesta
esegue la famosa cerimonia del salto con la pietra (hombo batu). Le
cerimonie più seguite comprendono spettacolari
danze di guerra. Molti degli intagliatori del legno che fanno vivere
l'arte e l'artigianato di Nias risiedono
in questo
villaggio. Il villaggio di Orahili Fau si trova a poche centinaia di
metri dalla collina di Bawömataluo ed è accessibile tramite scale
in pietra.
Questo villaggio possiede
70 case
tradizionali, molti megaliti e una pietra del
salto. Il villaggio di Lahusa Fau ha 65 case tradizionali. Si
trova ad un
paio di chilometri oltre Bawömataluo, alla fine di una strada
stretta. Il villaggio di Hili'amaetaniha è uno dei villaggi più
tradizionali di Nias con 80 case antiche
e pochissime abitazioni moderne.
Il villaggio si trova sulla cima di una collina con viste
spettacolari ed è molto accessibile, a soli dieci minuti di auto
dalla spiaggia
di Sorake. Il
villaggio di Botohilitanö (Botohili) ha 32 case tradizionali ed è a
pochi passi dalla collina di Sorake. Botohili ha un mix di case
moderne e antiche.
10°
giorno: Lagundri Beach
Giornata
di relax in spiaggia. (B,
L, D)
pernottamento in
hotel.
11° giorno: Lagundri Beach - Gunungsitoli
11° giorno: Lagundri Beach - Gunungsitoli
In
minibus rientriamo verso
Gunungitoli. Lungo la strada visitiamo le case tradizionali di
Tumori.
A Gunung
Sitoli check in all’hotel. Serata libera. (B,
L, D)
pernottamento in
hotel.
12°
giorno:
Gunung Sitoli - Medan – volo
intercontinentale
13°
giorno:
arrivo
in Italia